È la capacità di trasferire un’abilità appresa in un contesto un altro ambiente.  

Abilità di inibire stimoli non pertinenti alle elaborazioni in corso (Garon).

Capacità di coordinare il sistema visivo con il sistema motorio e di modulare il secondo sulla base delle informazioni fornite dal primo.

Es. Afferrare o calciare una palla, ritagliare una sagoma, trasportare un contenitore pieno di acqua.

In letteratura per integrazione visuomotoria si intende principalmente la coordinazione della funzione visiva con quella manuale, ma si tratta in realtà di una funzione che comprende la capacità di coordinare la visione con il movimento di qualunque altro segmento corporeo, come può testimoniare un calciatore che palleggi utilizzando piedi, ginocchia, spalle, testa, …
Per una buona integrazione visuomotoria è necessario possedere prima di tutto un efficace controllo oculomotorio, ovvero la capacità di direzionare e mantenere lo sguardo, di inseguire un oggetto in movimento, di dissociare il movimento degli occhi da quello del capo. (Sabbadini, APCM).

È un intervento che si rifà al concetto di metacognizione quindi si guida l’individuo a soffermarsi e ad analizzare i suoi processi cognitivi. Per attuarlo non è necessario partire da nessun argomento specifico.  

È un catalizzatore di apprendimenti; il quale fornisce, a seconda della necessità, un modello operativo a cui ispirarsi.

Capacità di mantenere informazioni per il tempo necessario al loro utilizzo (Garon).

È un orientamento teorico che pone al centro la capacità di ciascun individuo di potersi soffermare e analizzare i propri processi cognitivi. 

Si intendono quell’insieme di abilità che permettono di organizzare a livello globale il corpo e il movimento in modo consapevole.

Es. Salire/scendere le scale, arrampicarsi, ...

Esse comprendono: coordinazione dinamica globale, equilibrio (statico e dinamico), modulazione tonica (controllo del tono muscolare in funzione del movimento), aggiustamento e controllo posturale (assunzione di una postura a partire da un modello) e dissociazione del movimento (mobilitazione selettiva di distretti corporei).

Capacità di produrre una gamma di possibili soluzioni per un dato problema, in particolare per un problema che non preveda un'unica risposta corretta (Guilford).

Processo mentale che utilizza gli strumenti logico-razionali, giustificando a ogni passaggio i meccanismi operativi adoperati.

Es. Se piove e non voglio bagnarmi apro l’ombrello.

Il pensiero logico comprende diversi gradi di complessità e utilizza diverse operazioni logiche. La ricerca sta rivolgendo studi per comprendere se tale pensiero sia presente già nel bambino piccolo (12 mesi circa) mentre compie semplici operazioni di esclusione.
Le operazioni logiche maggiormente considerate nell’età evolutiva sono quelle legate al pensiero inferenziale.